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PUBBLICATA LA NADEF CON LE NUOVE PREVISIONI PER IL TRIENNIO 2024-2026

Con l’approvazione avvenuta durante il CdM del 27 settembre scorso, inizia ufficialmente il cammino tortuoso della NADEF (Nota di aggiornamento al DEF). Dopo la pubblicazione ad aprile del documento economia e finanza (DEF 2023), il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) ha pubblicato, come di prassi, la nota di aggiornamento (NaDEF 2023). Il documento in esame, così come il DEF, rappresenta uno step importante per il nostro Paese dal punto di vista strategico per disegnare le sorti dell’economia. 

Il provvedimento è stato approvato dal CdM n. 51. La Nota di aggiornamento al DEF (NaDEF) viene presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Il documento, inoltre, contiene l’aggiornamento degli obiettivi programmatici, tenendo conto anche delle eventuali osservazioni formulate dalle istituzioni UE competenti nelle materie relative al coordinamento delle finanze pubbliche degli Stati membri.

La nota che aggiorna le stime economiche – finanziarie, è basata anche sugli effetti di una politica monetaria restrittiva influenzata dall’aumento dei tassi d’interesse e dalle conseguenze del conflitto tra Russia – Ucraina, anche alla luce degli effetti degli interventi adottati dal Governo che nel complesso ammontano ad oltre il 5,3% del PIL.

Tuttavia, la modesta crescita dell’attività economica prefigurata dalle stime interne per il secondo semestre, frena la previsione di crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) in termini reali nel 2023, dall’1,0% del DEF allo 0,8%, e la proiezione tendenziale a legislazione vigente per il 2024, dall’1,5% all’1,0%. Resta invece sostanzialmente invariata, rispetto al DEF, la proiezione tendenziale di crescita del PIL per il 2025, all’1,3%, mentre quella per il 2026 migliora marginalmente, dall’1,1% all’1,2%.

Sebbene si preveda che il tasso di inflazione cali sensibilmente nei prossimi mesi, il forte rincaro dei prezzi dei beni e dei servizi inclusi nel paniere dei consumi, e in particolare dei generi alimentari, resta una delle principali preoccupazioni del Governo. Per questo motivo, lo stesso Governo ha deciso di confermare per il 2024 il taglio contributivo attuato quest’anno. In termini di impatto sulla finanza pubblica, si tratta della principale misura della legge di bilancio. Si è deciso, quindi, di prorogarla perché essa soddisfa al contempo l’esigenza di proteggere il reddito disponibile delle famiglie con redditi medi e bassi, di contenere il costo del lavoro delle imprese e l’aumento dei prezzi e di continuare a migliorare la competitività della nostra economia.

Gli interventi previsti dal disegno di legge di bilancio che il Governo intende presentare:

  • taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024;
  • prima fase della riforma fiscale;
  • sostegno alle famiglie e alla genitorialità;
  • rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità;
  • conferma degli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR;
  • rifinanziamento delle politiche invariate.

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